lunedì 6 febbraio 2012

I serial killer







La trama in due parole

Il libro in questione non parla di orsetti.
Se cercavate un libro sugli orsetti, mi spiace.





Dunque

Ho preso questo libro perché sto seguendo un corso di Psicologia Investigativa e forse avrei dovuto prenderlo PRIMA di sborsare soldi per il corso in questione, perché da quando l'ho finito mi sento la secchiona del primo banco che sa già tutte le risposte, e questo cozza molto con la mia tendenza a barricarmi in ultima fila sperando che tutti capiscano che una fobica sociale vuole solo essere lasciata in pace.

Il libro parla di serial killer.
Trattenete la sorpresa.

E' un vero e proprio manuale, utile per chiunque lavori nel settore (psichiatri, avvocati, psicologi, forze dell'ordine E potenziali serial killer).
Ma siccome gli autori sono consapevoli anche della quantità immane di casalinghe frustrate, fan sfegatate di Barbara D'Urso e Quarto Grado, che fingono scandalizzato pudore ogni volta che si parla di tematiche sanguinolente, mentre stanno segretamente agognando di avere ancora un macabro dettaglio (ancora uno, dai Barbara, ti prego, DIMMI QUANTE VOLTE L'HA VIOLENTATA!), che affollano il nostro mondo, ecco, gli autori, dicevo, hanno creato delle schede informative per ogni serial killer preso in considerazione, contenenti i dettagli della loro vita (sì, casalinga frustrata, si parlerà anche di ABUSI), il loro modus operandi (sì, casalinga frustrata, assimila quest'espressione e bullati con le vicine la prossima volta che vi trovate per parlare della Scazzi), numero e tipologia di vittime (sì, casalinga frustrata, alcuni ne hanno uccisi veramente un bottissimo, roba che Barbara avrebbe avuto ex compagni di scuola e vicini da intervistare A VITA) e luogo degli omicidi.
Ecco, dicono gli Autori, se proprio volete solo nutrire il vostro lato oscuro leggetevi soltanto le schede, che la teoria è noiosa.

In realtà la teoria è molto interessante.
Partendo da un campione molto vasto (2230 nomi) si analizza il "fenomeno" sotto ogni punto di vista, con continuo riferimento a dati statistici ed epidemiologici.

Chi sono i serial killer, quali tipologie sono state finora riconosciute, dove uccidono (con un capitolo tutto dedicato al fenomeno in Italia).
In particolare si parla in modo approfondito del Disturbo Antisociale di Personalità, delle perversioni, dei modi in cui l'assassino "caccia" la preda e dei motivi che lo spingono a scegliere proprio un determinato tipo di vittima.

Vengono prese in considerazione anche le tecniche d'investigazione, spaziando dal profilo psicologico a quello geografico, e sempre sottolineando quanto sia in realtà difficile riuscire a catturare questo tipo di criminale, con tutti gli esempi del caso.

Personalmente ho trovato molto interessanti il capitolo sulle possibilità di trattamento (non molto speranzoso, a dire il vero) e quello sulle serial killer donne, come sempre un po' discriminate: uccidono meno, ma meglio, eppure nessuno le studia, poverette.




Parlando in soldoni

VASTO.
Davvero, tocca praticamente tutti i punti dell'argomento (ovviamente se si è interessati solo ad un aspetto in particolare è meglio cercare un volume dedicato).
E' però pesantissimo in certi punti, quindi ascoltami, casalinga frustrata, DAVVERO, alcune cose sono nauseanti, lascia perdere, torna agli Harmony!
Mi sento di consigliarlo solo se davvero interessati, altrimenti tanto vale che vi prendiate Le 120 giornate di Sodoma e andiate subito al capitolo finale.
Ah, ed evitate di leggerlo in treno perché il passeggero seduto di fronte a voi non potrà trattenersi dal lanciarvi occhiate sospettose, ve lo dico per esperienza.


Autore: Vincenzo M. Mastronardi, Ruben De Luca
Editore: Universale Storica Newton
877 p.
Brossura